A mio fratello

A seguito dei temi trattati in precedenza, ovvero CoronaVirus e Chris Cornell, mi sono deciso a scrivere questo articolo che avrà un taglio decisamente personale, perché parlerò di mio fratello.

Chi mi conosce davvero bene lo sa, è un argomento di cui spesso ho evitato di parlare, forse perché ci ho messo tanto tempo a realizzare cosa era successo e in che modo io avessi vissuto quegli anni, e ancora più probabilmente perché mi sono anche dato tante colpe in merito, senza tralasciare l’imbarazzo, mio e dell’interlocutore, che questo argomento generava quando rispondevo in maniera sincera e diretta.

Il riferimento ai due temi precedenti è dovuto al fatto che, in chiusura di articolo su Cornell, mi sono lasciato andare a quel “manchi molto” e il mio pensiero, in quel momento, è andato subito a qualcuno di molto più vicino. Il secondo tema è invece riferito al motivo per cui questa persona manca, la Leucemia.

In questo momento tutti conosceranno la battaglia di Siniša Mihajlović contro la leucemia, ma in pochi forse sanno di quanto sia diffusa tra i bambini al di sotto dei 14 anni. Nel link precedente, riferito al sito dell’AIRC e in particolare alla leucemia, vi sono tutte le informazioni in merito. All’interno del sito è possibile anche fare una donazione, se potete e ve lo sentite.

Motivi

Il motivo che mi ha spinto a scrivere tutto questo è, prima di tutto, per fare pace con me stesso e fare un piccolo saluto a colui che è stato il mio migliore compagno di strada della mia infanzia, e in seconda battuta, perché delle malattie e delle ricerche per combatterle è giusto parlarne.

Un fratello si sa, soprattutto per chi ne ha, è una parte di noi stessi, non solo per un fattore genetico ma perché si cresce assieme, in ogni aspetto formativo della vita, si condividono i genitori, si condivide la stanza, si condividono i sorrisi e i pianti, molto spesso se ne è la causa diretta di essi.

Ci dividevano sì sei anni di distanza anagrafica, ma il nostro legame è sempre stato di profondo amore, anche quando sembrava che i nostri litigi raccontassero altro.

Oramai sono passati quasi 20 anni, e manchi in questa dimensione terrena, ma non vi è stato un solo giorno che io non abbia sentito la tua presenza al mio fianco, il mio unico rammarico vero è stato non poterti dire quanto tu sia stato importante per me prima della tua partenza, ma sono anche sicuro che tu lo sapessi, come io lo sapevo di te, perché certe cose si capiscono anche senza parole.

Chiusura

Nel chiudere l’articolo vi lascio con una citazione, di cui purtroppo non sono riuscito ad identificare il vero autore e quindi lo lascio anonimo, e vi do appuntamento ad un mio prossimo articolo.

“Ogni persona che incontri sta combattendo una battaglia di cui non sai nulla. Sii gentile, sempre.”

Cit.